In futuro le otturazioni potrebbero essere messe da parte da una nuova semplice cura contro le carie: un farmaco sviluppato e testato per l’Alzheimer (Tideglusib) aiuta i denti “mangiati” dalla carie a ricrescere naturalmente. I ricercatori inglesi artefici di questa scoperta, dopo una serie di sperimentazioni di successo su animali, stanno pianificando di iniziare una sperimentazione clinica entro un anno. “Abbiamo dimostrato che il nostro sistema – che consiste nel mettere nel buco lasciato dalla carie una spugnetta di collagene imbevuta del farmaco – è in grado di riparare carie delle dimensioni di quelle che si vedono nei pazienti nella normale pratica clinica – ha spiegato in un’intervista all’ANSA Paul Sharpe del Centro di Biologia rigenerativa cranio facciale del Kings College di Londra che coordina lo studio – e per questo stiamo pianificando di iniziare un trial clinico entro un anno”.
“Il campo è di grandissimo interesse – commenta Claudia Dellavia professore associato di anatomia dell’Università di Milano – ed è il trend del futuro, perché stiamo parlando di un’entità biologica che si ricostruisce naturalmente ripristinando un tessuto sano, che è molto diverso da un’otturazione”. L’idea è quindi di rigenerare un nuovo dente che ha una ‘aspettativa di vita’ che può essere ben più lunga di un’otturazione. Questa, spiega l’esperta, può avere una durata molto variabile che dipende dal tipo di materiale utilizzato; una volta quelle in amalgama erano eccellenti come durata (anche trentennale) però richiedevano preparazioni molto invasive (si doveva sacrificare gran parte del dente). Adesso con i nuovi materiali che sono incollati la quantità di materiale da apporre si riduce solo alla zona della carie, quindi il dente è salvaguardato ma queste otturazioni durano di meno.
Un’otturazione funziona bene quando dura una decina d’anni, precisa l’esperta. Sharpe ha condotto con successo i primi esperimenti su questo fronte in uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Scientific Reports, ma adesso la sperimentazione è andata avanti “e abbiamo raccolto nuovi dati nuovi ancora più incoraggianti per procedere verso i test clinici sui pazienti”, ha anticipato Sharpe.
Sharpe ha dimostrato che, opportunamente stimolato, il dente è in grado di ricrescere naturalmente grazie alle cellule staminali presenti nella sua polpa. Queste producono nuova dentina che va a sostituire quella mangiata dalla carie. Il processo si completa nell’arco di sei settimane e le spugnette di collagene su cui viene imbevuto il farmaco Tideglusib si dissolvono naturalmente.
“La semplicità del nostro approccio lo rende ideale come prodotto clinico per il trattamento naturale di grandi carie, consentendo sia di proteggere la polpa del dente sia di ricostruire la dentina”, ha concluso Sharpe.
Comunicato Ansa