In questi giorni di estremo caldo estivo, l’organismo umano si deve adattare a cambiamenti drastici in poco tempo: da giornate temperate si passa a giornate sempre più tropicali. Ciò mette in moto l’innalzamento di neurotrasmettitori che attivano il metabolismo, come la serotonina e la dopamina, la diminuzione della melatonina e del funzionamento della sua ghiandola secernente, la pineale e l’attività maggiore della tiroide e delle ghiandole surrenaliche che secernono più cortisolo.
L’aumento del metabolismo accelera il lavoro del fegato che “sciogliendo” più grassi determina una diffusione circolatoria maggiore di tossine, tali da impegnare anche i reni e la pelle.
La serotonina e la melatonina influenzano maggiormente il sonno e l’umore, ed è per questo che in tale periodo assistiamo molto facilmente a un aumento dell’insonnia e dell’irritabilità, con l’insorgere, in taluni casi, di una vera e propria “depressione”.
La tensione, la stanchezza e soprattutto l’apatia sono gli effetti principali dell’ipercortisolemia, accompagnati talvolta anche da difficoltà di concentrazione e perdita di appetito.
La risposta adattogena dell’organismo a questo “stress” implica una risposta complessa che se non adeguatamente corretta con un buon stile di vita e rimedi naturali, può peggiorarne la situazione con una cascata infiammatoria cellulare che diventata cronica comportando danni a livello cardiovascolare, immunitario e metabolico.
Tutto il nostro corpo passa a una situazione di “espansione e ipermetabolismo”.
Sicuramente tutti ne siamo colpiti, ma quelle più sensibili sono le persone che soffrono di sindrome metabolica, di insulino-resistenza o con implicazioni patologiche controllate da terapie farmacologiche, soprattutto cardiologiche o di controllo del metabolismo ( diabete, ipercolesteloremia, gotta…).
Sono colpite soprattutto le fasce estreme di età come i bambini o gli anziani.
I cibi iperproteici e iperlipidici si fanno sentire in questo periodo. Si determina, quindi, uno stato di acidosi sistemica che deve essere contrastata da una dieta alcalinizzante.
La risposta più adeguata e consona a questi disturbi è innanzitutto un’attività sportiva leggera, come un’ora di camminata a piedi al giorno, e un’alimentazione sana e ipocalorica: preferire più pasti frazionati nel corso della giornata, composti da verdure fresche e frutta, entrambi di stagione; pasta con verdure o sughi leggeri, sempre con olio a crudo; diminuire soprattutto cibi con salse o sughi pesanti, carni rosse, latticini, bevande zuccherate, cibi salati.
Preferire centrifugati a bevande alcoliche, ma insistere soprattutto con l’acqua, l’unica “arma” di drenaggio più efficace e sicura!
L’assunzione di cibi ricchi in Triptofano, come il radicchio rosso, i carboidrati integrali e integratori a base di Magnesio e Taurina e Potassio, aiutano a combattere maggiormente le insidie della disidratazione, della tensione nervosa e della relativa insonnia.
L’azione terapeutica può essere attuata attraverso varie direttrici: con le piante medicinali come la bardana, la viola e la fumaria che hanno un’azione specifica e diretta su tessuti cutanei; il carciofo, il tarassaco e il cardo mariano, elettivi sulle differenti costituenti del parenchima epatico; la pilosella, il solidago, l’equiseto, la betulla e il berberis, che determinano attraverso la loro azione di sostegno e didrenaggio, un apporto di equilibrio dell’apparato renale; l’acetosella e la curcuma per le vie biliari.
Sebbene i rimedi omeopatici siano da indicare con il sostegno della similitudine del paziente, possiamo consigliare per contrastare i malesseri digestivi dovuti alla vita e all’alimentazione frenetica del mordi e fuggi, la Nux Vomica 6CH o per i disturbi da cattivo funzionamento biliare, Chelidonium 6CH.
Anche la medicina Ayurvedica può essere di sostegno: il miglior consiglio che viene dall’antica medicina indiana è l’assunzione della Triphala, che assunto da vigore e energia.