Ridurre del 30 per cento l’apporto calorico giornaliero ritarda il decadimento del cervello correlato all’età. È questo il risultato di uno studio condotto su topi da laboratorio e i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neuroscience.
Nello studio, i ricercatori hanno ridotto del 30 per cento l’apporto calorico quotidiano dei topi da laboratorio modificati geneticamente per sviluppare precocemente malattie neurodegenerative. Dopo tre mesi di dieta i topi mostravano un ritardo nella comparsa dei sintomi neurodegenerativi, con un rallentamento della perdita di neuroni.
«C’è un grande interesse nel cercare composti che mimino i benefici della restrizione calorica e che possono essere usati per ritardare l’insorgenza dei problemi e delle malattie associate all’invecchiamento», ha spiegato Luigi Puglielli, che studia l’invecchiamento alla University of Wisconsin.
Un risultato simile alla restrizione calorica si è avuto infatti somministrando ai topi un farmaco in grado di attivare un particolare gene: Sirt1.