Sempre più ricerche suggeriscono che l’adesione a una dieta che corrisponda ai criteri di uno stile di vita alimentare di tipo mediterraneo (MEDI) possa essere protettiva per la protezione dall’invecchiamento cerebrale.

In uno studio effettuato presso l’Università di Edimburgo, Scozia, nel Regno Unito, in una coorte di oltre 400 persone provenienti dalla Scozia, che erano sui 70 anni di età, coloro i quali erano bassi consumatori di Medi, avevano significativamente un più basso volume totale cerebrale rispetto a coloro che regolarmente avevano aderito a questo tipo di dieta.

È interessante notare che un aumento del consumo di pesce o un minore consumo di carne rossa non alterava questo risultato: questo suggerisce che altri componenti del Medi o, eventualmente tutti i suoi componenti in combinazione, sono responsabili dell’associazione.

Il Medi invita a un consumo di frutta, di verdura, di cereali, di legumi e d’olio d’oliva in quantità elevate, a moderati consumi di pesce, e a un basso apporto di carne rossa.

Molte ricerche nel passato ci hanno confermato da tempo la validità della dieta mediterranea, soprattutto per una migliore funzione cognitiva e per una riduzione del rischio di ictus e di demenza. Essa inoltre è stata recentemente associata a un aumento dello spessore corticale e a un volume cerebrale maggiore nei pazienti più anziani.

Questo studio si differenzia dagli altri poichè in questo ultimo si sono esaminate le misurazioni del cervello in un intervallo di tempo prolungato. Infatti le misurazioni qualitative attraverso test e misurazioni con RMN sono state effettuate in un arco di 6 anni, valutando l’aderenza dei partecipanti alla dieta mediterranea.

Inoltre in nessuno dei partecipanti sono stati diagnosticati segni di malattia di Alzheimer.

Questo studio dimosta la validità di questo tipo di alimentazione e come sia auspicabile che ad una sana alimentazione corrisponda uno stile di vita adeguato.