Nella patogenesi dell’obesità interagiscono in maniera molto articolata e complessa diversi fattori: comportamentali, psicologici, ambientali, metabolici, neuro-immuno-endocrini.

Diversi studi hanno dimostrato una relazione tra microbiota intestinale e obesità. Anche se non in maniera univoca, studi effettuati sia nel topo che nell’uomo hanno evidenziato una modificazione nella composizione del microbiota intestinale nei soggetti obesi con un incremento dei Firmicutes e una riduzione dei Bacteroidetes.

Evidenze sperimentali e cliniche stanno facendo luce in maniera sorprendente sulla complessa entità del microbiota intestinale e sulle sue molteplici funzioni. È stato osservato che i microrganismi che colonizzano il tratto gastroenterico non sono solo ospiti quasi inerti ma sono attivi protagonisti di vivaci interazioni tra il tratto gastroenterico e il sistema neuro-immuno-endocrino.

Il genoma complessivo della sola flora batterica intestinale è esponenzialmente più ricco di geni del genoma umano infatti sappiamo che la flora batterica intestinale comprende 1014 batteri a cui vanno aggiunti miceti e virus.  Solo l’1% dei nostri geni viene trasmesso dai genitori, il restante 99% viene acquisito dal microbioma presente nell’ambiente circostante in particolare al momento della nascita, durante il transito attraverso il canale del parto e successivamente con l’allattamento.