Nel 2005 Robin Warren e Barry Marshall ricevettero il Premio Nobel per la medicina proprio grazie alla scoperta dell’H. pylori. Circa il 90% delle ulcere duodenali e l’80% di quelle gastriche sono di origine infettiva. L’infezione dagli H. pylori è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di linforma MALT e soprattutto di cancro gastrico, il secondo cancro più comune nel mondo.
Ma il batterio non interessa solo lo stomaco, dove sopravvive a un ph di 2!
Negli ultimi anni molte ricerche si sono interessate al ruolo dell’H. pylori nella patogenesi di patologie a sede extragastroduodenale.
Alcune malattie sono causate dal H. pylori: l’anemia sideropenica idiopatica, la carenza di vitamina B12 e la piastrinopenia autoimmune (la riduzione delle piastrine nel sangue senza una causa determinata).
Altre patologie sono coinvolte con H. pylori.
La malattia coronarica acuta, l’angina instabile e l’infarto del miocardio, sono solo alcune. Il morbo di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative, ma anche patologie intestinali del fegato, del pancreas e del colon, la sindrome di Sjögren, la porpora di Schönlein-Henoch, l’orticaria cronica idiopatica, l’acne rosacea, la cefalea, e la sindrome di Raynaud, sembrano che possano essere influenzate dal batterio.
La possibilità che altri batteri o virus siano interessati allo sviluppo di alcune malattie impone ricerche più approfondite.
Sembra possibile che in condizioni particolari frammenti di microrganismi innocui e in alcuni casi utili presenti nell’apparato digerente (microbiota intestinale)  raggiungano il sistema circolatorio, attivando una risposta infiammatoria generalizzata (infiammazione sistemica) e una risposta immune che può indirizzarsi verso tessuti dell’ospite (infiammazione specifica).
Alimentazione, qualità degli alimenti e stili di vita sempre alla massima attenzione!

acquerello di Bruna Milani