L’ Enkir è un cereale antico  appartenente alla specie diploide addomesticata nel vicino Oriente 10-12 000 anni fa nell’area dell’antica Mesopotamia.

E’ considerato il padre dei cereali e cresce spontaneo ancora oggi in alcune zone della mezzaluna fertile (Turchia e Iran) e attualmente è anche prodotta in Italia in alcune zone del Piemonte. E’ ritenuta una specie fondamentale per la nascita dell’agricoltura moderna, ha un’ampia adattabilità, minime esigenze nutrizionali ed è naturalmente resistente a patogeni e parassiti e pertanto si adatta bene ad ambienti colturali marginali. Viene anche indicato come il vero cereale biologico. Possiede un alto contenuto proteico, in media il 18 % ( con punte fino al 24%) ed un elevata quantità di carotenoidi che hanno importanti ruoli nelle funzioni cellulari e che sono efficienti antiossidanti. La farina di Enkir  sembrano contenere ottime quantità di ceneri e di vitamine, anche se con la cottura buona parte di questi  nutrienti viene dispersa/diluita o inattivata per termolabilità. L’enkir ha molte proprietà simili al farro anche se, da esso, si differenzia nelle dimensioni e nel sapore. Consumare prodotti realizzati con questo cereale offre molti benefici. Primo fra questi c’è la ricchezza di proteine: basti considerare che circa 1/5 del prodotto sono proteine. Proprio per questo la farina di enkir è ideale per chi pratica attività fisica o nei più piccoli per avere un apporto sostanzioso di proteine, principali costituenti dei muscoli durante la crescita, e di zuccheri. La farina di enkir è leggera e molto digeribile, senza considerare che vanta una percentuale di grassi molto bassa. Non solo: la farina di enkir, poiché derivante da un cereale, è un valido aiuto per la regolarità e per i gonfiori addominali perché ricchissima di fibre. Inoltre essendo una merce di nicchia viene prodotta con più attenzione e genuinità rispetto alle produzioni su ampia scala.

La farina di Enkir è di colore giallo naturale grazie al contenuto di carotenoidi e dal sapore gustoso anche se delicato. La farina ottenuta si può adattare a molte ricette: biscotti, pane, torte purché siano realizzate con semplicità e non vadano a coprire il sapore ricco del cereale.

Secondo una ricerca intitolata “Lack of intestinal mucosal toxicity of Triticum monococcum in celiac disease patients“, pubblicata sullo Scandinavian Journal of Gastroenterology, il glutine dell’einkorn (piccolo farro) non arrecherebbe problemi per i soggetti affetti da celiachia. Purtroppo, ad oggi, non figura ancora tra gli alimenti raccomandati nelle diete prive di glutine.