Nel 2000, il gruppo di Franceschi ha coniato il termine “Inflamm-aging” per fare riferimento a uno stato pro-infiammatorio di basso grado, che appare durante il processo di invecchiamento.

Nella sua produzione hanno un ruolo importante i macrofagi, lo stress cellulare e i fattori genetici.  Inoltre si è ipotizzato che questo ambiente infiammatorio può predisporre l’organismo allo sviluppo di varie malattie legate all’età.

L’infiammazione sistemica legata a inflammaging aggrava ad esempio la patologia vascolare e provoca aterosclerosi.

Il cortisolo è un potente agente antinfiammatorio sebbene induca catabolismo proteico, ad esempio nei tessuti muscolari e promuove anche il riassorbimento osseo.

L’infiammazione cronica influenza anche la resistenza insulinica nei muscoli e nei tessuti adiposi e disturba il mantenimento dell’omeostasi energetica e le funzioni di sopravvivenza cellulare.

L’inflammaging induce l’antinflammaging sostenuta dal cortisolo ed induce insulino-resistenza con incapacità da parte del fegato di rispondere allo stimolo insulinico.   Il fenomeno di anti-inflammaging, principalmente esercitata dal  cortisolo, con il passare del tempo diventa causa di una marcata riduzione delle funzioni immunologiche.