Il 50% della popolazione dei paesi industrializzati è sovrappeso o obesa. Circa 1,6 miliardi di esseri umani sono in questa situazione, e questa popolazione è in costante aumento. 300 milioni di persone sono considerate come obese con un BMI superiore a 30. Anche il numero di ragazzi è in aumento ponderale è in costante aumento e questo dato è fortemente preoccupante in quanto il numero di adipociti che possediamo si determina nell’infanzia e adolescenza, e resta relativamente costante nell’età adulta, altrettanto bene nei magri come negli obesi con peso stabilizzato. Alcune cause sono state identificate come squilibri alimentari precoci, un cattivo bilanciamento tra calorie ingerite e spese, o uno stato socio-economico sfavorevole, delle cause genetiche, ambientali ecc.
Il modo di vita contemporaneo si presta molto facilmente alle influenze della pubblicità, dei pasti rapidi, già pronti, senza discernimento. Diviene quindi sempre più evidente che l’educazione sanitaria nutrizionale in senso largo dovrà prendere un posto preminente nell’educazione. Per molto tempo abbiamo considerato il grasso come un settore di stoccaggio pressoché inerte. Sappiamo ora che si tratta di un organo estremamente vivo, che influenza sfortunatamente il cervello, i reni, il cuore, ecc. Il grasso dialoga con tutto il sistema PNEI e può contribuire notevolmente alla nostra rovina. Secondo il NHANES il 78% degli uomini ed il 68% delle donne con più di 60 anni sono in sovrappeso o obesi (BMI≥25 kg/mq). Questa rappresenta la più alta prevalenza di tutte le fasce di età. I rischi di morbilità e mortalità sono enormemente accresciuti, vediamo tra questi:

• iperinsulinismo e intolleranza al glucosio
• cancro
• arteriosclerosi
• malattie neurodegenerative
• insufficienza respiratoria
• problemi ortopedici
• sindrome metabolica e diabete di tipo 2
• senza contare le affezioni cardiovascolari e reumatologiche
• il sovraccarico epatico non alcolico (effetti secondari tenaci legati al sovrappeso e all’obesità).

Esistono diversi tipi di grasso: il grasso bruno, benefico, intorno alle spalle; il grasso sottocutaneo, legato al sesso, intorno alle anche per la donna; o il grasso addominale, molto rapidamente nefasto se è in quantità, legato a malattie infiammatorie.
Le donne mobilizzano naturalmente molto peggio il loro grasso rispetto agli uomini, perché hanno meno testosterone, e soprattutto le loro cellule grasse sono metabolizzate molto più lentamente rispetto agli uomini, da 3 a 7 volte meno. Ma un eccesso leggero di grasso è necessario alla donna come tessuto di riserva in gravidanza. D’altro canto il grasso aumenta anche normalmente un po’ dopo la menopausa; in effetti secerne degli estrogeni, la qual cosa compensa parzialmente la secrezione di estrogeni da parte delle ovaie.