Un nuovo studio effettuato presso l’Università del New South Wales, dal gruppo del Neuroscience Research, in Australia, e pubblicato nel numero di dicembre di JAMA Neurologia, suggerisce che se ci sono dei pazienti che assumono dolci in maniera compulsiva, accompagnato da un aumento ponderale e da uno sviluppo di difficoltà della deglutizione, allora bisogna considerare di trovarci davanti a una diagnosi di demenza frontotemporale (FTD).
I risultati dimostrano che i pazienti con alcuni tipi di FTD mangiano significativamente più carboidrati e zuccheri rispetto ai controlli sani o ai pazienti con malattia di Alzheimer (AD), e che questi cambiamenti non sembrano essere spiegati da variazioni dell’appetito.
Infatti, se c’è qualcuno che tra i cinquanta e sessant’anni mostra cambiamenti nelle preferenze alimentari e nella quantità di cibo c’è sicuramente una maggiore predisposizione a tale cambiamento neurodegenerativo.
Questo studio è davvero il primo a cercare di misurare i controlli dei disturbi alimentari in questi pazienti.
L’analisi ha incluso la compilazione di questionari che esaminano i cambiamenti nei comportamenti alimentari in materia di deglutizione, appetito, abitudini e preferenze alimentari: preferenza di dolce, degli stessi cibi, di cambiamenti nell’appetito.
I ricercatori hanno trovato che il gruppo FTD aveva punteggi significativamente più alti rispetto al gruppo di AD.
Il risultato più determinante è che le risposte nel gruppo FTD hanno determinato che, pur sazi, lo stimolo per l’assunzione di cibo dolce era sempre presente.
Inoltre questi pazienti hanno indici di massa corporea maggiori e ciò solleva preoccupazioni circa la loro salute generale, cardiovascolare e rischi per le malattie correlate come il diabete.
Ricerche più approfondite hanno scoperto nei pazienti con FTD, atrofia nell’ipotalamo, l’area del cervello che svolge un ruolo centrale nella regolazione dell’appetito.
Nella demenza FTD, l’atrofia colpisce prevalentemente i lobi frontali e temporali; in AD, al contrario, sono colpite le altre regioni del cervello.
Infatti gli alimenti che sono dolci sono molto attraenti per la maggior parte di noi, e le persone con FTD non hanno la capacità di negare loro il piacere e hanno una maggiore inibizione e compulsività. Ciò è dovuto alla disfunzione del lobo frontale, di quella parte del cervello che è coinvolto nella nostra capacità di giudicare le conseguenze del comportamento alimentare.