Uno studio condotto su oltre 5000 soggetti femminili tra i 42 e i 69 anni mette in connessione le ansie fobiche e l’invecchiamento precoce nelle donne. Il meccanismo sarebbe mediato dallo stress ossidativo e dalle infiammazioni

Tutte le forme di disagio psicologico hanno importanti ripercussioni sulla salute fisica: un nuovo studio ha infatti concluso che le fobie possono determinare un più rapido invecchiamento biologico nelle donne di mezza età e in quelle più anziane, con un maggior rischio di incorrere in problemi di salute.

“Ci si chiede spesso se, e in che modo, lo stress possa determinare un invecchiamento precoce”, ha spiegato Olivia Okereke psichiatra del Brigham and Women’s Hospital di Boston e coautrice dello studio, che insieme ai colleghi ha progettato uno studio per verificare questa ipotesi.

I ricercatori hanno esaminato i campioni di sangue di 5243 donne di età compresa tra 42 e 69 anni, le donne con i più alti livelli di fobia presentavano in media i marker biologici tipici di donne di sei anni più vecchie. Okereke e colleghi che hanno diretto la ricerca hanno analizzato in particolare i telomeri, che nel corso dell’invecchiamento, subiscono un accorciamento naturale, che secondo alcune teorie sarebbe il risultato dell’esposizione allo stress ossidativo e alle infiammazioni. A loro volta, telomeri più corti sono risultati correlati, specialmente negli individui più anziani, a un maggior rischio di patologie cardiache, di tumori e di demenza. Alla luce di questi recenti risultati sull’accorciamento dei telomeri, trattando le fobie si potrebbe indirettamente prevenire o bloccare l’invecchiamento precoce e diminuire così i fattori di rischio per la salute nei soggetti che ne sono colpiti.