Attraverso un nuovo studio della Georgetown University Medical Center, Washington, DC, si è visto che delle alte dosi di resveratrolo purificato, un polifenolo presente in alcuni alimenti, può stabilizzare i livelli di beta amiloide (Aβ) nel liquido cerebrovascolare (CSF) e nel plasma in pazienti con lieve o moderata malattia di Alzheimer (AD) ed è ben tollerato, sicuro e promettente.

Il resveratrolo è un composto naturale che si trova nelle uve rosse, nel vino rosso, nel cioccolato fondente, e in alcuni altri alimenti, ed è ampiamente disponibile come integratore.

Si ritiene che il resveratrolo promuova la resilienza allo stress, poichè i suoi livelli aumentano nelle piante esposte al freddo rigido o ai funghi.

La ricerca sugli animali suggerisce che il resveratrolo può influenzare le sirtuine, che sono proteine ​​che si attivano con la restrizione calorica, che è una forma di stress lieve.

Lo studio ha incluso 119 pazienti assegnati in modo casuale ad alte dosi di resveratrolo puro sintetico farmaceutico o a placebo.

Il resveratrolo utilizzato nello studio è stato introdotto a una dose di 500 mg al giorno ed è stato aumentato ogni 3 mesi, in modo che alla fine dello studio in 1 anno, i pazienti ne hanno assunto circa 2000 mg al giorno.

I pazienti con il trattamento a base di resveratrolo, rispetto al gruppo placebo, avevano sia nel sangue che nel CSF una stabilizzazione della Aβ, soprattutto per il fatto del suo passaggio attraverso la barriera emato-encefalica.

Per quanto riguarda il volume del cervello determinato attraverso la risonanza magnetica (MRI), i risultati hanno mostrato che i volumi sono diminuiti di più nel gruppo di trattamento rispetto al gruppo placebo, a causa dell’effetto antiinfiammatorio e antiedemigeno.

Interessante anche il fatto che nel gruppo trattato si è riscontrata una diminuzione dell’indice di massa corporea.

I composti a base di resveratrolo e simili sono in fase di sperimentazione in molti disturbi legati all’età, tra cui il diabete e disturbi neurodegenerativi, nonché l’Alzheimer e il cancro.