David Wong dell’Università di Los Angeles, nel corso del convegno dell’Associazione americana per l’avanzamento delle scienze ha presentato le basi di un nuovo test che potremmo etichettare “biopsia liquida”. Da una goccia di saliva sarà possibile isolare frammenti del DNA tumorale, si potrebbe parlare di una firma del tumore impressa nei liquidi corporei, saliva e sangue.

Ipotesi simili erano state fatte in passato anche da medicine complementari come la medicina antroposofica steineriana che da decenni utilizza il processo della cristallizzazione sensibile: una metodica che studia la cristallizzazione dei liquidi organici. In altre parole quando è presente un tumore nell’organismo i liquidi organici al di fuori del corpo cristallizzano in maniera differente che in una persona in salute. Si tratta di un cambio di informazione che avviene nel corpo, molto probabilmente indotto dal DNA tumorale. Studi simili erano iniziati anche all’Università di Firenze circa 30 anni fa ma furono interrotti per mancanza di fondi. Questi nuovi studi con tecnologie d’avanguardia porteranno in alcuni anni a rendere il test semplicissimo al pari del test di gravidanza afferma Wong. Tuttavia per ora si è dimostrato preciso soprattutto per il tumore del polmone. La biopsia liquida della saliva potrebbe essere la chiave per la diagnosi precoce di alcuni tumori, come quello del pancreas, per cui attualmente non ci sono screening precoci efficaci. ”Più avanti -conclude Wong- potrebbe essere possibile avere un test in grado di rilevare contemporaneamente più tipi di tumore”.