Secondo uno studio che sarà esposto nel prossimo mese di Aprile presso il 68º congresso Americano di Neurologia, esiste una forte correlazione tra le crisi emicraniche, la cefalea muscolo-tensiva e la sindrome del colon irritabile.

Si è visto, secondo questo studio, un rapporto di sensibilizzazione con associazioni sia fenotipiche che genotipiche; inoltre nella sindrome da colon irritabile (IBS) si conoscono molto bene le disfunzioni da parte del SNC correlate con lo stress e l’asse ipotalamico, tale da soprannominare tale sindrome come “emicrania dei visceri”.

Lo studio ha incluso 107 persone con emicrania, 53 con episodi di tipo tensivo (ETTH), 107 con IBS, e 53 individui sani.

Questo è il primo studio che ha indagato il rapporto tra l’IBS e le cefalee primarie, tra cui la ETTH, utilizzando una valutazione globale di natura diagnostica clinica e con le informazioni su più polimorfismi del gene trasportatore della serotonina.

I ricercatori hanno scoperto che l’IBS, diagnosticata secondo  criteri rigorosi, si è verificata nel 54,2% dei pazienti con emicrania e il 28,3% dei pazienti con ETTH. Inoltre, il 35,5% dei pazienti con IBS ha avuto emicrania e il 22,4% aveva ETTH.

Inoltre, l’analisi del gene trasportatore di serotonina e il gene del recettore della serotonina ha mostrato che l’ IBS, l’ emicrania, e i gruppi ETTH, avevano almeno un gene che differiva da geni delle partecipanti sane.

Tale associazione è un buon esempio di studio del rapporto dell’asse cervello-intestino, nella definizione più ampia che si da al sistema intestino-microbiota, come “secondo cervello”. Sembra che ci sia un collegamento genetico con conseguente disturbi all’interno del sistema neurotrasmettitoriale serotoninergico e di tipo parasimpatico.

Spesso si ha la tendenza nei pazienti che presentano sia il dolore addominale che la cefalea di etichettarli come pazienti psico-somatici. Lo studio fornisce ulteriori prove a sostegno della vulnerabilità biologica per il dolore nei pazienti con cefalea primaria e IBS.

Sulla base di questi risultati, il ruolo dei trattamenti che colpiscono l’asse cervello-intestino dovrebbe essere ulteriormente esplorato, con integrazione di sostanze come l’acido butirrico con le varie funzioni anti infiammatorie o i psicobiotici, nell’azione di produzione diretta sia di GABA che di serotonina stessa.

L’associazione tra questi geni, il dolore persistente e le sensibilità alimentari dovrebbe essere esplorata maggiormente e ulteriormente studiata.