Una nuova ricerca, effettuata dall’Academic Health center dell’Università di Cincinnati, in Ohio, asserisce che l’assunzione di mirtilli può migliorare le capacità cognitive e la memoria negli anziani con decadimento cognitivo lieve (MCI).

In ambito scientifico vi è una grande letteratura circa gli effetti molecolari, cellulari e sugli animali dell’effetto positivo dei mirtilli sullo stato cognitivo, ma pochi studi diretti sugli uomini.

Questo studio ha coinvolto 47 adulti di età compresa tra i 68 anni e anziani con MCI a cui sono stati assegnati in modo casuale un consumo di polvere liofilizzata di mirtilli equivalente a una tazza di mirtilli o di una polvere placebo, una volta al giorno per 16 settimane. I ricercatori hanno effettuato test cognitivi pre e post intervento su tutti i partecipanti e l’imaging cerebrale in un sottoinsieme.

Il risultato è che c’è stato un miglioramento nelle prestazioni cognitive e la funzione del cervello in coloro che hanno avuto la polvere di mirtillo rispetto a quelli che hanno preso il placebo.

Si è anche riscontrato che i soggetti mirtillo-integrati hanno mostrato un aumento di attivazione in alcune regioni dell’emisfero sinistro del cervello, e che non si è verificato con soggetti con placebo in polvere.

Un altro studio ha incluso 94 adulti di età compresa tra 62 e 80 anni che hanno avuto problemi relativi alla memoria soggettiva. Sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la polvere di mirtillo, dell’olio di pesce, dell’olio di pesce più la polvere di mirtillo, o placebo per 24 settimane.

Il risultato interessante è che i partecipanti mirtillo-integrato percepivano risultati migliori nella loro vita quotidiana. Avevano un migliore senso di benessere, stavano facendo meno errori di memoria e sono stati meno inefficienti rispetto a quelli che avevano ricevuto la polvere del placebo.

L’effetto benefico dei mirtilli potrebbe essere dovuto alla presenza degli antociani, del gruppo dei flavonoidi.