Sono già ormai da alcuni anni che si parla e si studia l’immenso mondo del microbiota, importante regolatore dell’omeostasi del corpo, compresi gli effetti intestinali ed extra-intestinali, addirittura lo si paragona a un immenso organo a sé con tutte le proprie autonome caratteristiche; lo si considera anche un “secondo cervello”, ma la scoperta più interessante di questi ultimi mesi, effettuata dall’Università di Toronto, in Canada, è il suo rapporto stretto con il sistema scheletrico.
Già da alcuni anni si era associato il rapporto benefico tra la patologia osteoporotica e il microbiota, ma quest’ultimo studio si concentra sull’effetto dell’influenza tra la comunità microbica intestinale e le molecole che sintetizzano e regolano la salute delle ossa. Mentre la ricerca in questo campo è limitata, i risultati di studi preclinici sostengono che il microbiota intestinale ha un impatto positivo sui parametri della densità e della forza minerale ossea. Inoltre, la somministrazione di probiotici in modelli preclinici hanno dimostrato maggiore mineralizzazione delle ossa e una maggiore resistenza ossea nei pazienti trattati. Il genere di batteri preferenziale che ha dimostrato questi effetti benefici sull’osso è il Lactobacillus e quindi i lattobacilli sono tra i migliori candidati per futuri studi clinici di intervento. Tuttavia la loro efficacia dipende dalla fase di crescita, infatti generalmente sono proprio i primi anni di vita che rappresentano un momento importante per determinare la salute delle ossa, soprattutto attraverso la modulazione del microbiota. Inoltre anche la differenza specifica del sesso influisce sull’efficacia dei probiotici.
Anche se di buon auspicio, molte domande riguardanti l’asse microbiota-ossa richiedono considerazione sui potenziali meccanismi; l’efficacia specifica in rapporto al sesso; la dose efficace dei probiotici; e i tempi e la durata del trattamento.
Ma si senza dubbio affermare che questo studio apre un’altra porta interessante sull’universo del microbiota intestinale.