Anacardium: La perdita di memoria è brusca. Si osserva negli anziani o nelle persone sovraffaticate, nervose. Lo studente non sopporta alcun lavoro cerebrale perché gli procura immediatamente una pensosa cefalea orbitale che, tuttavia, migliora mangiando. I disturbi psichici, nervosi o anche gastrici di Anacardium migliorano sempre con il riposo.
Baryta carbonica: La perdita di memoria può colpire dei bambini che non arrivano a fissare la loro attenzione, che dimenticano ogni raccomandazione, la cui istruzione ed educazione sono impossibili. Nell’adulto e nell’anziano la perdita di memoria riguarda i nomi propri, alcune parole di uso comune, la topografia di un quartiere, il che spiega perché queste persone si perdano in strade che conoscono bene. Nei bambini, tale perdita di memoria è in relazione al ritardo dello sviluppo mentale. Il bambino è generalmente debole, con leggero ritardo di sviluppo psico-fisico, e ipertrofia dei tessuti adenoidei, delle tonsille e dei linfonodi. L’adulto e l’anziano sono degli arteriosclerotici in ipertensione che vanno verso uno stato di indebolimento fisico e mentale.
Colibacillinum: Perdita di memoria a breve termine nei malati colpiti da colibacillosi intestinale o genitourinaria. Il soggetto è incapace di ricordare che cosa sta leggendo o ascoltando. Inoltre impiega spesso, nella conversazione, una parola per un’altra.
Lycopodium: È una perdita di memoria molto particolare. Il soggetto non trova le parole giuste per esprimersi: confonde le parole, le sillabe. Scrivendo dimentica le lettere, le parole. È generalmente un uomo affaticato, che lavora a fatica, estremamente irritabile, parla con veemenza, le sue esplosioni di collera e le difficoltà cerebrali lo inquietano e riflettono il cattivo stato del fegato e dei reni. Insufficienza epatica marcata con aumento di urea nel sangue. Litiasi biliare e renale.
Sulphur: È un autointossicato che elimina male le tossine fintanto che non ha preso il suo
rimedio. Autointossicazione generale che si manifesta attraverso la perdita di memoria, grande stanchezza fisica e mentale, specie al mattino, soprattutto se deve rimanere a lungo in piedi, con insonnia o sonno leggero, cefalee, disturbi digestivi, sensazioni di bruciori ai piedi che lo obbligano a cercare un posto fresco nel letto di notte ed eruzioni che peggiorano con il calore e il lavarsi.

da “Omeopatia scienza dell’ individuo” edizioni Mediterranee autori Sponzilli, Di Paolo