Da uno studio genetico danese, pubblicato su “Cell Metabolism”, riguardante le malattie cardiache si è evidenziato che coloro che possedevano una delle due particolari varianti del gene FGF21 avevano il 20 per cento in più di probabilità di preferire e cercare sostanze zuccherine.
Nello studio che ha interessato 6500 cittadini danesi si è visto che questo gene fornisce le istruzioni per la sintesi di un ormone con lo stesso nome secreto dal fegato che controlla la resistenza all’insulina e manda informazioni direttamente al cervello.
Un’area del cervello chiamata nucleus accumbens è considerata l’epicentro dei meccanismi di ricompensa, desiderio e dipendenza – ed è possibile che la voglia di zucchero e di queste altre sostanze possano convergere in questa regione, afferma David Ludwig, professore di Boston Children’s Hospital, specializzato in nutrizione e obesità, non coinvolto nel nuovo studio.

Si ipotizza quindi che FGF21, come la leptina – siano entrambi ormoni che regolano l’appetito “Stiamo ancora indagando sul motivo per cui il fegato avrebbe sviluppato questo tipo di meccanismi, ma ipotizziamo che potrebbe essere per limitare il consumo eccessivo di zucchero, o per prevenirne gli effetti deleteri o per promuovere la diversificazione della dieta”, afferma Matthew Gillum, ricercatore nel campo del metabolismo del Novo Nordisk Foundation Center for Basic Metabolic Research dell’Università di Copenaghen e co-autore dello studio.
Inoltre, Gillum spera d’intraprendere ulteriori studi genetici sull’effetto di queste varianti sul peso corporeo e sul diabete di tipo 2, tra le altre questioni. “Abbiamo visto che i topi privi di FGF21 consumano sostanzialmente il doppio di saccarosio rispetto a quelli che lo possiedono”, dice. “Vogliamo studiare i soggetti che sono completamente privi di FGF21 e rispondere alla domanda: saranno super golosi di alcol o di zucchero?”