In Annals of Internal Medicine di Novembre scorso, uno studio ci dimostra come la dieta mediterranea ha il potere di ridurre le concentrazioni di glicemia a digiuno e i livelli di lipidi nei soggetti a rischio di diabete, inoltre può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e di ictus, e migliorare la cognizione.
Infatti nello studio sono state analizzate donne di mezza età che seguono questa dieta, soprattutto con l’assunzione di frutta, verdura, legumi, noci, cereali integrali e pesce e poca carne rossa , e si è visto che hanno molta più probabilità di invecchiare sane più tardi.
Queste donne con abitudini alimentari più sane nella mezza età, hanno il ​​40% di probabilità in più di sopravvivere oltre i 70 anni di età o oltre, e avere maggiore possibilità di essere esenti dalle principali malattie croniche e senza compromissione della funzione fisica, cognitiva o di salute mentale.
I partecipanti hanno completato il Medical Outcomes Short-Form 36 Health Survey, un questionario che valuta 8 concetti di salute, compresa la salute mentale e l’efficienza fisica. I punteggi per l’analisi dello stato cognitivo, un adattamento del Mini-Mental State Examination, sono stati utilizzati per valutare la salute cognitiva.
Dal 1995 al 2001, uno studio conoscitivo è stato somministrato ai partecipanti di età compresa tra 70 anni o più.

Gli investigatori hanno separato la definizione di invecchiamento “sano” da “usuale”, sulla base di 4 definizioni sullo stato di salute. Complessivamente, l’11,0% dei partecipanti sono stati considerati sani (e quindi erano liberi da malattie croniche, come il cancro, l’infarto del miocardio, e il diabete, e senza alcuna limitazione in funzione conoscitiva, in salute mentale, e nella funzione fisica), ed i restanti partecipanti erano considerato “agers” utenti.
La mezza età è probabilmente il periodo più rilevante per l’esposizione nella prevenzione delle patologie croniche dell’invecchiamento che si sviluppano nel corso di molti anni.

E’ ampiamente accettato che le esposizioni cumulative ai fattori di rischio ambientali nella valutazione della durata della vita sono probabilmente più importanti delle esposizioni presenti verso la vecchiaia avanzata per determinare la salute nella terza età. Molti meccanismi delle malattie croniche legate all’età, come l’aterosclerosi nelle malattie cardiache, le lesioni cerebrali nella demenza, iniziano nella mezza età.
Vari ricercatori hanno segnalato altri benefici per la salute, documentati recentemente, della dieta mediterranea, tra cui i seguenti:

  • Riduzione delle concentrazioni di glucosio a digiuno e dei livelli di lipidi in pazienti che sono geneticamente ad aumentato rischio di diabete di tipo 2, nonché ridotto rischio di ictus.
  • Un rischio ridotto di diabete di tipo 2 di circa il 20% quando la dieta comprende anche alimenti con basso carico glicemico.
  • Rallentata progressione della placca carotidea.
  • Miglioramento della funzione cognitiva

Eventi cardiovascolari ridotti del 30% in persone ad alto rischio vs quelli che ricevono una dieta a basso contenuto di grassi.

Nella dieta mediterranea quindi si fa un uso elettivo della corretta scelta degli alimenti.
I punti principali di questa dieta sono i seguenti punti:

  • Maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Riduzione dei grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi
  • Riduzione della quota calorica globale
  • Aumento dei carboidrati complessi a sfavore di quelli semplici
  • Elevata introduzione di fibra alimentare
  • Riduzione del colesterolo
  • Il consumo di carne bianca è prevalente rispetto a quella rossa, ed è comunque limitato a una o due volte la settimana. Maggiore è invece il consumo di pesce e legumi.
  • I dolci sono consumati solo in occasioni particolari

La dieta mediterranea prevede inoltre una drastica riduzione del consumo di: insaccati, super alcolici, zucchero bianco, burro, formaggi grassi, maionese, sale bianco, margarina, carne bovina e suina (specie i tagli grassi), strutto.