Il caffè è venuto fuori dalla lista nera del cibo: sempre più studi certificano la qualità e le proprietà terapeutiche soprattutto a livello del metabolismo e delle malattie neurologiche.
Il thè e il caffè, dopo l’acqua, sono le bevande più comunemente consumati in tutto il mondo e sono le primi fonti di caffeina e di antiossidanti polifenolici.
Molti studi sono stati effettuati per valutare gli effetti cronici del thè e del caffè sulla salute.
Il consumo di thè, in particolare il thè verde, è associato a un rischio significativamente ridotto per l’ictus, il diabete e la depressione, e migliora i livelli di glucosio, di colesterolo, dell’obesità addominale e della pressione sanguigna. Il consumo abituale di caffè in grandi studi epidemiologici è associato a una riduzione della mortalità, sia per tutte le cause e sia per le morti cardiovascolari. Inoltre, l’assunzione di caffè è associato a rischio di insufficienza cardiaca, ictus, diabete mellito e alcuni tipi di cancro in maniera dose-dipendente inverso. Sorprendentemente, il caffè è associato a una riduzione dei rischi per entrambe le aritmie atriali e ventricolari. Tuttavia, la caffeina ad alte dosi può aumentare l’ansia, l’insonnia, la perdita di calcio ed eventualmente aumentare il rischio di fratture. In effetti un apporto giornaliero moderato di 3-4 tazze di caffè è convincente per gli effetti protettivi contro lo sviluppo del diabete di tipo 2 e il morbo di Parkinson. La letteratura indica inoltre che l’assunzione moderata di caffè riduce il rischio di ictus, il rischio complessivo di cancro, il morbo di Alzheimer, il suicidio e la depressione. Tuttavia, le donne in stato di gravidanza, le persone che soffrono di disturbo d’ansia e le persone con un basso apporto di calcio dovrebbero trattenersi dal consumo moderato o alto di caffè a causa di incertezza per quanto riguarda i potenziali effetti negativi sulla gravidanza, l’ansia e il rischio di osteoporosi, rispettivamente.
Il caffè e il tè possono generalmente essere raccomandati come aggiunte alla nutrizione di base per la promozione della salute a una dieta adulta. Un’adeguata assunzione di calcio nella dieta può essere particolarmente importante per i bevitori di tè e caffè.
Bere caffè riduce il rischio di suicidio: lo afferma uno studio condotto dalla Harvard School of Public Health. Secondo i ricercatori presso l’università americana, le persone che consumano 2-4 tazzine di caffè al giorno hanno un 50% in meno di probabilità di commettere suicidio rispetto ad altri. La caffeina, infatti, sembra avere gli stessi effetti come antidepressivo. Si è in grado di valutare l’associazione tra il consumo di bevande contenenti caffeina e non caffeina. In passato, la sostanza è stata considerata un ottimo antidoto alla depressione: una ricerca del 2011, più esperti di Harvard, si è trovato, infatti, che le donne che bevono caffè hanno un 15% in meno di probabilità di ammalarsi.
Per gli osservatori i nuovi risultati sono sorprendenti: l’effetto benefico è dovuto all’impatto della caffeina sui neurotrasmettitori che influenzano le emozioni.
Le altre bevande che contengono questa sostanza, come il thè invece, hanno un effetto minore poiché in una tazza di caffè ci sono circa 140 mg di caffeina mentre nel tè ci sono solo 47 mg Per cui per ottenere lo stesso beneficio sarebbero necessari tre tazze.
La ricerca, pubblicata sul World Journal of Biological Psychiatry, ha coinvolto circa 200 mila individui, analizzati in un arco temporale di 16 anni.