Numerosi studi confermano che l’assunzione nella dieta di pesce è associata ad un ridotto rischio di ictus.
La proteina protagonista principale è quella del pesce, mentre le proteine animali sembrano essere associati ad un aumentato rischio.
Quindi il rischio di ictus può essere ridotto sostituendo la carne rossa con altre fonti di proteine come quelle del pesce.
I ricercatori hanno cercato su varie riviste mediche come PubMed ed Embase degli studi con un disegno prospettico che indagasse l’assunzione di proteine - tra cui le proteine totali, le proteine animali e le proteine vegetali – con incluso l’esito di ictus e di vari sottotipi di ictus.
L’analisi ha incluso 7 studi per un totale di 254.489 partecipanti. La durata del follow-up variava da 10,4 a 18 anni, con una media di 14 anni. Quattro studi hanno valutato l’assunzione di proteine nella dieta con questionari sulla frequenza alimentare e 3 con un richiamo dietetico ogni 24 ore. Ciò per valutare in maniera sistematica l’efficacia delle diverse diete proteiche.
I risultati suggeriscono che la proteina del pesce è un importante contributo alla tutela dell’ictus, mentre la carne rossa è stata associata ad un aumento del rischio. L’associazione tra assunzione di proteine e il rischio di ictus era più forte nelle donne rispetto agli uomini.
L’effetto protettivo della proteina del pesce potrebbe essere dovuto all’abbassamento della pressione sanguigna, dei trigliceridi, del colesterolo totale, o delle lipoproteine non ad alta densità o attraverso un effetto di sostituzione, dove i pazienti sostituiscono potenzialmente alimenti nocivi con quelli ad alto contenuto proteico.
Il team di ricerca ha riconosciuto che altri fattori possono spiegare l’associazione osservata. Ad esempio, le proteine alimentari tendono a essere associate con sostanze nutritive, come potassio, magnesio e fibra alimentare, che possono anch’essi prevenire l’ictus.
L’impatto protettivo, dicono, è dovuto agli effetti favorevoli di alcuni acidi grassi polinsaturi sulla pressione arteriosa, sul profilo lipidico, sull’attività delle piastrine, e sulla funzione endoteliale.
E’ fondamentale promuovere delle diete a basso contenuto di sodio e con aumentata quantità in potassio, magnesio e calcio.
Neurologia, Giugno